Il linguaggio dei bambini mi affascina da morire...è come entrare a far parte di un mondo parallelo, un universo fantastico fatto di invenzione, creatività e gioco.Inutile dire che la prima parolina sussurrata dalla mia piccola è stata "ma...mma", verso il settimo mese, anche se ancora oggi non sono così certa che con quelle sillabe abbia voluto chiamare me o sia stato semplicemente frutto del suo istinto di emulazione continuamente stimolato da me che le ripetevo "mamma" ogni minuto per farle dire la fatidica parolina magica.Sta di fatto che è stata una grande emozione e mi piace pensare che abbia voluto proprio chiamare me!Per il padre è stato ancora piu' gratificante per il semplice fatto che per la prima volta ha detto "papà" il giorno del suo compleanno!Poi sono seguite una serie di paroline "bambiniane" del tipo "ghe...ghe""gnam...gnam""cott...cott""magn...magn" (mi accorgo solo ora che sono tutte paroline che richiamano l'atto del mangiare...mmmm...sarà mica forse perchè mia figlia ha sempre avuto un gran appetito?), tutte assolutamente esilaranti, fino al compimento del primo anno quando, quasi per magia, il suo linguaggio si è arricchito sorprendentemente di diversi vocaboli, a partire dai versi degli animali"cra...cra""mmm...mmm""qua...qua"..."bau...bau" fino a parole ben piu' complicate del tipo di "Tanghi tanghi"(tanti tanti)"etto"(orsetto)"uta"(seduta)"uga"(tartaruga)"udi"(chiudi)"ola"(viola)...tant'è che ho cominciato a chiedermi "ma non sarà un po' troppo presto per riuscire a pronunciare così tanti vocaboli?"e ancora "come mai questa voglia irrefrenabile di comunicare?".Poi pero' rifletto sul fatto che ogni bambino ha i suoi tempi e probabilmente la mia piccola ha tanta fretta di farsi comprendere, di farsi ascoltare e gridare al mondo quello che vuole.
Ora che ha 16 mesi riesce a farsi capire in tutte le sue esigenze e ripete sistematicamente tutte le parole che ascolta, anche se conserva sempre quel suo piccolo universo di paroline frutto del suo immaginario e si diverte a elaborare discorsi tutti suoi che solo lei e forse altri bimbi possono capire...a volte, mi piacerebbe tanto tornare ad essere bambina con la consapevolezza di oggi e l'innocenza di ieri, per intrattenere una conversazione con lei e tirar fuori tutto il repertorio di vocaboli inventati che sanno solo i bambini e permettono loro di vivere in un mondo a sè dove non esistono parole che feriscono ma solo parole giocate e incantate...
domenica 2 ottobre 2011
giovedì 29 settembre 2011
Dolce dormire...
Uno degli argomi piu' caldi e dibattut che accomuna molte mamme è quello del sonno: come addormentare i nostri piccoli?Osservando mia figlia, ho osservato che la fase dell'addormentamento per lei ha attraversato fasi alterne...appena nata, quasi non riuscivo a crederci, dormiva tutta la notte ininterrottamente e così è andato avanti per i primi 3 mesi...giià mi ritenevo una mamma superfortunata e invece...sono bastati pochi giorni trascorsi al mare a casa di amici per farle cambiare totalmente i ritmi. Tornati a casa, ha cominciato a svegliarsi ogni quattro, tre, due e anche ogni ora!A malincuore e con tanta tanta fatica, mi sono adattata ai suoi risvegli notturni e la riaddormentavo attaccandola al mio seno.Pian piano il ritmo del sonno si è allungato finchè, verso i 7 mesi, l'ho messa a dormire nel suo lettino nella sua cameretta e, cosa alquanto sorprendente, mi bastava poggiarla sul lettino è ancora sveglia, darle il bacino della buonanotte, che si addormentava da sola...che spettacolo di bimba!Verso i 9 mesi il periodo del sonno si è prolungato e ha cominciato a dormire tutta la notte...cosa chiedere di meglio?Ultimamente, dopo il compimento del primo anno di età, la sua accresciuta consapevolezza di sè e della sua individualità distinta dalla mia, l'ha portata a legarsi particolarmente alla mia presenza per potersi addormentare.Non le basta piu' che la accompagni nel suo lettino, ma la sua sopravvenuta paura di abbandono richiede che le stia accanto per evitare un pianto inconsolabile, finchè morfeo non la accoglie tra le sue braccia...rimango lì vicino, la accarezzo, le tengo la manina oppure mi siedo accanto al lettino e le canto sottovoce una ninna nanna o semplicemente le faccio sentire la mia presenza, perchè è quello di cui ha bisogno per acquisire fiducia in se' stessa. Premesso che non ho mai creduto ai metodi coattivi e razionali del tipo di quello descritto nel libro noto Fate la nanna , sono sempre piu' convinta che non faccia bene al bambino lasciarlo piangere...intendendo chiaramente di non lasciarlo sgolare e singhiozzare a lungo, perchè credo che questo rafforzerebbe la sua paura di essere lasciato solo e farebbe crollare la sua fiducia nei genitori per lui pilastri della perfezione e infine in se' stesso.Darle invece comprensione e dolcezza, serenità e accoglienza, credo che possa essere la giusta chiave per scacciare via quei mostri della notte che inevitabilmente compaiono a tutti i bambini e a trasformarli in meravigliosi sogni d'oro!
Mi presento...
Eccomi qui, mi presento, sono Claudia, felicemente mamma da circa 16 mesi e con un'irrefrenabile voglia di gridare al mondo la mia esperienza, di mantenerla nella memoria mettendola nero su bianco e magari di condividerla con quella di tante altre mamme che, come me, sono desiderose di scambiarsi idee, consigli, suggerimenti su tutto quello che gira intorno al meraviglioso e variegato "universo mamma" (...e chiaramente anche "universo bambini"..).
Sicuramente non vanto una lunga esperienza, ma credo che ogni giorno, ogni istante che trascorro con mia figlia mi arricchisce di un bagaglio enorme, mi riempie la vita ed è il mio motivo di esistenza (...insieme a mio marito).Sarà emozionante poterlo raccontare e arricchirlo con le storie vissute da altre mamme perchè, ho notato, il confronto in questo campo è spesso confortante se non addirittura indispensabile.
In questa fase di crescita della mia cucciola, mi accorgo che non è piu' una neonata che si sente parte indistinta di me, ma non è nemmeno una bambina autonoma e indipendente...comincia appena a rendersi conto che siamo due persone distinte, anzi fa fatica ad ammetterlo e, se in certi momenti ribadisce con fermezza la sua individualità con un secco "no!", in altri si aggrappa a me disperata come fossi lo specchio di lei stessa e del suo mondo.Tutto questo puo' creare disorientamento...è per tale motivo che, secondo me, la chiave per un futuro felice della mia bambina è racchiusa in una parola "empatia": la capacità di pormi dal suo punto di vista, di saper osservare il mondo con i suoi occhi, cercando non di imporre o censurare le sue azioni, ma di comprenderle e orientarle con amore e sensibilità. La cosa non è affatto semplice, richiede pazienza, dedizione e sacrificio, ma d'altronde il mestiere di mamma richiede impegno e il risulato è una reazione a catena: piu' dai piu' ricevi!
Sicuramente non vanto una lunga esperienza, ma credo che ogni giorno, ogni istante che trascorro con mia figlia mi arricchisce di un bagaglio enorme, mi riempie la vita ed è il mio motivo di esistenza (...insieme a mio marito).Sarà emozionante poterlo raccontare e arricchirlo con le storie vissute da altre mamme perchè, ho notato, il confronto in questo campo è spesso confortante se non addirittura indispensabile.
In questa fase di crescita della mia cucciola, mi accorgo che non è piu' una neonata che si sente parte indistinta di me, ma non è nemmeno una bambina autonoma e indipendente...comincia appena a rendersi conto che siamo due persone distinte, anzi fa fatica ad ammetterlo e, se in certi momenti ribadisce con fermezza la sua individualità con un secco "no!", in altri si aggrappa a me disperata come fossi lo specchio di lei stessa e del suo mondo.Tutto questo puo' creare disorientamento...è per tale motivo che, secondo me, la chiave per un futuro felice della mia bambina è racchiusa in una parola "empatia": la capacità di pormi dal suo punto di vista, di saper osservare il mondo con i suoi occhi, cercando non di imporre o censurare le sue azioni, ma di comprenderle e orientarle con amore e sensibilità. La cosa non è affatto semplice, richiede pazienza, dedizione e sacrificio, ma d'altronde il mestiere di mamma richiede impegno e il risulato è una reazione a catena: piu' dai piu' ricevi!
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